Ortensie: come curarle

Ortensie: come curarle

Con i suoi fiori scenografici e dai colori accesi, l’ortensia è la regina di giardini e balconi. Questa pianta ornamentale, arrivata in Europa dall’Asia nel XVIII secolo, è ormai diffusa un po’ ovunque, coltivata sia in vaso che in terra.


Maggio è il mese in cui l’ortensia comincia a deliziarci con le sue abbondanti fioriture e, se amate il giardinaggio, non potete non provare a cimentarvi nella coltivazione di questa splendida pianta, in grado di dare soddisfazione anche a pollici verdi inesperti.


La cura delle ortensie è infatti piuttosto semplice, anche se, per avere piante in salute e piene di fiori, è necessario non trascurare alcuni elementi importanti, quali la scelta del terreno giusto, la giusta quantità d’acqua, la concimazione e soprattutto la potatura, operazione che va eseguita tutti gli anni per ottenere una fioritura regolare.


In questa piccola guida vi diciamo tutto sulle ortensie e su come curarle.

 

Ortensie: come curarle 

Ortensia: identikit di un fiore meraviglioso


L’ortensia, o Hydrangea, è una pianta perenne dal portamento arbustivo o rampicante, originaria dell’Asia orientale, soprattutto di Cina, Giappone e Corea.

La caratteristica più evidente dell’ortensia è la bellezza dei suoi fiori: piccoli e semplici, ma raggruppati in sfere dette corimbi, piene di petali variamente colorati. I colori più frequenti sono il bianco, il rosa, l’azzurro e il violetto, ma la vera particolarità dei fiori dell’ortensia sta nel fatto che, per alcune varietà di questa pianta, il loro colore può essere determinato in base al pH del terreno.
Le foglie dell’ortensia sono caduche e di un bel verde brillante, con i margini dentellati.

Tra le specie più popolari di ortensia possiamo citarne cinque.

  1. Hydrangea Macrophylla

    Ortensia Hydrangea Macrophylla
    È la specie più nota, introdotta in Europa dal Giappone, alla fine del XVIII secolo. Può raggiungere i due metri di altezza e fiorisce da fine giugno a settembre. I suoi colori sono bianco, rosa, rosso, blu e viola. Tra le varietà più amate di questa specie, la “Endless Summer” è particolarmente apprezzata per la sua capacità di fiorire fino ai primi freddi, sia sul legno vecchio sia su rami nuovi.  





  2. Hydrangea Quercifolia o Palla di neve
     
    Ortensia Hydrangea Quercifolia
    Può superare i due metri in altezza e ampiezza e produce grandi infiorescenze sferiche, bianco candido. La sua particolarità sono le foglie, di colore verde scuro durante la stagione vegetativa, che poi virano verso il rosso intenso a settembre-ottobre, creando contrasto con quelle giovani. 







  3. Hydrangea Paniculata

    Ortensia Hydrangea Paniculata
    Raggiunge il metro e mezzo di altezza e si trova in forma di arbusto o alberello. Fiorisce da giugno a ottobre, in pannocchie che richiamano la forma del lillà e che, dal bianco crema, con il tempo si colorano di rosa.









  4. Hydrangea Serrata

    Ortensia Hydrangea Serrata
    Raggiunge il metro di altezza e fiorisce da giugno a ottobre. I fiori sono più piatti e delicati di quelli della Hydrangea Macrophylla e crescono in forma più compatta e leggermente più fitta. Tra le varietà più note di questa specie ci sono la "Bluebird" e la "Rosalba".








  5. Hydrangea Arborescens 
    Ortensia Hydrangea Arborescens
    Unisce robustezza e raffinatezza. Una delle varietà più apprezzate è la "Pink Annabelle", per la sua lunga fioritura prima rosa intenso, che via via sfuma verso toni più tenui. Ha dimensioni contenuti e rami molto robusti, che le conferiscono un portamento sempre eretto e ordinato.






    Come curare le ortensie


    Meravigliosa e perfetta per abbellire aiuole e giardini, l’ortensia ha bisogno di poche cure.

    In generale, sarebbe meglio coltivare questa pianta in terra in giardino, ma con qualche accorgimento in più, l’ortensia può vivere bene anche in vaso. L’importante è collocarla in esterno e scegliere un vaso grande, di almeno 50-60 centimetri di diametro, che darà alla pianta tutto lo spazio di cui ha bisogno per svilupparsi.

    Vediamo insieme come curare le ortensie.

    • Acqua: le ortensie hanno bisogno di irrigazioni abbondanti e regolari, soprattutto in estate e durante la fioritura e specialmente se le coltivate in vaso, poiché non possono attingere all’acqua del sottosuolo. Tuttavia, bisogna fare molta attenzione a evitare ristagni idrici, che potrebbero far marcire le radici e morire la pianta, per cui svuotate sempre il sottovaso dall’acqua in eccesso.
      L’acqua per innaffiare le ortensie non deve essere troppo calcarea per non alterare il pH del terreno, che deve mantenersi basso. Se l’acqua del vostro rubinetto ha troppo calcare, il consiglio è di utilizzare l’acqua piovana.
    • Sole: la posizione ideale è la mezz’ombra. L’ortensia ama la luce, ma mal sopporta l’esposizione diretta ai raggi del sole. Un’ottima collocazione per questa pianta è, ad esempio a ridosso di un muro di casa, dove potrà ricevere qualche ora di sole al mattino e beneficiare di ombra fresca nelle ore più calde. In generale, la temperatura non dovrebbe mai andare oltre i 18°.

    • Terreno: le ortensie sono piante acidofile, per cui prosperano in terreni acidi. L’ideale è un mix di terriccio fresco e torba. Per mantenere il giusto livello di acidità del terreno, in commercio si trovano appositi concimi che apportano anche tutte le sostanze nutritive necessarie all’ortensia per crescere rigogliosa. Se invece volete provare con metodi naturali, ne esistono parecchi, come ad esempio aggiungere dei fondi di caffè.
      Se le vostre ortensie dovessero presentare un aspetto debole e le foglie iniziassero a scolorire, significa che la pianta non riesce ad assimilare le sostanze nutritive a causa di un terreno troppo calcareo e non abbastanza acido.

    • Malattie: l’ortensia è una pianta molto resistente e non particolarmente soggetta a malattie, ma spesso viene attaccata da parassiti, come la cocciniglia. In questo caso esistono prodotti adatti a eliminarli e naturali al 100%, già diluiti e pronti all’uso.

    Cambiare colore alle ortensie? Si può!

    Una particolarità dell’ortensia è che può cambiare il suo colore in base al pH del terreno in cui è coltivata.

    In generale: se il suolo ha un’elevata acidità il colore sarà blu intenso, al contrario, in un terreno meno acido e più alcalino, il colore risulterà più tenue e sbiadito, passando dal violetto, al rosa, fino al bianco.

    Dunque, per provare a cambiare colore alle vostre ortensie, o anche semplicemente per esaltarne quello originario, dovete intervenire sul pH del terreno.

    Questo trucchetto però vale soltanto per due specie di ortensie: la Hydrangea Macrophylla e la Hydrangea Serrata.

    Nello specifico:

    • per avere ortensie di un bel blu intenso il pH dev’essere acido, inferiore a 6. Per ottenerlo dovrete aggiungere alluminio e ferro alle radici della pianta. Il consiglio è quello di usare un prodotto azzurrante che agisca sul terreno, inducendo la pigmentazione blu dei fiori. Alcuni consigliano di sotterrare del ferro alla base della pianta, come ad esempio dei chiodi arrugginiti.
    • Per ottenere ortensie rosa, invece, ci vuole un pH basico/alcalino, maggiore di 6. Usate uno specifico prodotto arrossante oppure, attraverso l’acqua d’irrigazione, aggiungete alle radici della cenere di legna, nitrato di calcio o dolomite.

    L’ortensia bianca invece è l’unica alla quale non è possibile cambiare colore, potete però renderla ancora più candida aggiungendo al terriccio concime di azoto e fosforo, incrementandone così il pH.


    Come potare le ortensie


    Per assicurarsi piante in salute e abbondanti fioriture, la potatura delle ortensie è una delle cure più importanti e va effettuata tutti gli anni, in autunno o a fine febbraio, quando l’inverno sta per finire e si possono intravedere sui rami i nuovi boccioli.

    La prima regola per eseguire una corretta potatura dell’ortensia è non esagerare.

    L’ortensia è tra le piante che meno sopporta potature errate, per cui è meglio muoversi con cautela, e tagliare soltanto laddove ci sono rami vecchi e legnosi, oppure malati. I rami che devono ancora fiorire non vanno toccati. Per il resto, è bene fare solo alcune “spuntatine” per dare una forma armoniosa alla pianta.

    I rami vanno accorciati di circa un terzo della loro lunghezza.

    In autunno inoltrato le ortensie presentano già le gemme ingrossate che svilupperanno i rami dell’anno seguente, perciò quando potate i rami vecchi arrivate fino a una gemma ben sviluppata, che possibilmente sia disposta verso l’esterno dell’arbusto.

    Inoltre, se la vostra ortensia ha meno di tre anni di vita ed è ancora in formazione non potatela, ma limitatevi a rimuovere soltanto i rami più fragili e secchi e i fiori appassiti.

    Questa info-grafica vi sarà utile per individuare i diversi tipi di rami e per procedere correttamente nella potatura.

    Come potare le ortensie

     


    Ora che vi abbiamo detto più o meno tutto sulle ortensie, non vi resta che cimentarvi nella coltivazione di questa pianta e abbellire il vostro giardino con le sue splendide fioriture.