I sistemi automatici per innaffiare le piante in terrazzo possono essere dotati di erogatori a goccia oppure utilizzare un tubo poroso, utile per lunghe fioriere o giardini pensili: una volta ricoperto con terra o pacciamatura (per esempio la corteccia sminuzzata), il suo potenziale di irrigazione è altissimo, in quanto la dispersione per evaporazione è davvero minima.
1. Prima di acquistare tubi e materiali vari, informatevi sulla pressione della rete idrica: a volte i piani alti degli edifici soffrono di una riduzione di pressione che va compensata con l’impiego di tubi di diametro ridotto e con altri accessori di supporto.
2. Gli impianti automatizzati sono l’ideale per contenitori di una certa capienza, mentre è più difficile riuscire a dosare bene le quantità di fornitura d’acqua per i vasi piccoli. Verificate il buon funzionamento dell’impianto per un paio di settimane prima di lasciare non sorvegliate le piante per lungo tempo.
3. Programmare la piccola centralina elettronica che governa l’impianto è davvero semplice; essa consentirà la totale autonomia dell’irrigazione. In genere le centraline funzionano a batteria, sufficiente per un anno, e permettono la scelta fra diversi programmi, anche su diverse linee, per soddisfare esigenze particolari: per esempio arbusti o siepi in vaso che richiedono acqua in diverse quantità.
4. La rete collegata alla centralina è composta da tubicini ai quali applicare gocciolatori di diverso tipo e portata, anche con getto a zampillo.
5. Gli ugelli vanno verificati regolarmente e ripuliti con un apposito spillo in plastica per evitare l’intasamento dei fori, soprattutto se l’acqua è molto calcarea.
- Al momento dell’acquisto non esitate a scegliere i materiali di migliore qualità: se i tubi impiegati nel sistema automatizzato sono ben flessibili, si adegueranno bene agli spazi e potranno essere ben nascosti tra le foglie e il terriccio; devono essere antialghe e resistenti alle basse temperature, in modo da non doverli rimuovere in autunno. Gli stessi criteri valgono per gli erogatori a goccia. La centralina può essere collegata a un sensore di pioggia oppure a un tester d’umidità, che consentono di fermare l’irrigazione quando l’innaffiatura è superflua.